ENERGIE RINNOVABILI
Energie Rinnovabili
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Le energie rinnovabili rappresentano tutte le fonti a disposizione dell’uomo e che non sono soggette ad esaurimento. Paradossalmente prima dell’arrivo di fonti fossili come carbone, gas e petrolio, le fonti rinnovabili erano al centro delle attività umane per millenni. Ora l’utilizzo di energie rinnovabili come il sole, il vento, la pioggia, le maree, le onde ed il calore geotermico è diventato indispensabile per proteggere il pianeta e permettere alle generazioni future di utilizzare le stesse fonti.

Nel corso degli anni le fonti fossili, sfruttate dall’uomo, sono andate in esaurimento e inoltre hanno comportato l’emissione continua di agenti inquinanti, polveri sottili come lo smog o agenti chimici che hanno avuto un impatto negativo sull’ambiente alimentando l’inquinamento.
Le fonti rinnovabili consentono inoltre di avere energia senza emettere anidride carbonica, il gas considerato il principale responsabile dell’effetto serra e del cambiamento climatico. Per questo le fonti rinnovabili fanno parte, assieme all’energia nucleare, della famiglia delle energie sostenibili, che sono considerate fonti alternative rispetto alle energie fossili, ossia carbone, gas e petrolio.
La necessità è stata individuata anche dall’Europa che ha stabilito determinate strategie di politica energetica per raggiungere gli obiettivi fissati della Roadmap 2050, dal protocollo di Kyoto e dal pacchetto “clima-energia” (20 20 20) dell’UE. Quest’ultimo prevede una riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, una produzione del 20% attraverso fonti rinnovabili e una riduzione del 20% dei consumi energetici entro il 2020.
La normativa energetica nazionale mette a disposizione incentivi per essere in linea con le direttive europee. In particolare sono previsti incentivi per l’installazione di sistemi ad energia rinnovabile. Resta però la frammentazione per quanto riguarda le politiche e le norme.
A partire dalla Legge n.239/2004, sul riordino del sistema energetico, fino al D.Lgs n. 104/2014, sull’efficienza energetica, si sono succeduti molti strumenti normativi non sempre coordinati tra loro. Le principali norme vigenti in materia d´energia sono le seguenti:
Decreto ministeriale del 10 novembre 2017: adozione della Strategia energetica nazionale.
Decreto legislativo del 4 luglio 2014 n. 102: attuazione della direttiva 2012/27/UE sull´efficienza energetica.
Decreto legislativo del 3 marzo 2011 n. 28: attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell´uso dell´energia da fonti rinnovabili.
Legge del 23 luglio 2009 n. 99: Disposizioni per lo sviluppo e l´internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia (sicurezza del settore energetico).
Legge n. 239 del 23 agosto 2004: Riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia.
Il decreto legislativo del 29/12/2003 n.387 stabilisce che le fonti “rinnovabili” sono il sole, il vento, le risorse idriche, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici.
Le stesse fonti si dividono in classiche (idroelettrico e geotermia) e fonti rinnovabili “nuove” (anche dette “NFER”), tra cui vengono generalmente incluse il sole, il vento e la biomassa. Nell’ambito della produzione di energia elettrica le fonti rinnovabili vengono anche classificate in “fonti programmabili” e “fonti non programmabili”, a seconda che possano essere programmate in base alla richiesta di energia oppure no.
Secondo la definizione del GSE (Gestore Servizi Elettrici) nel primo gruppo rientrano “impianti idroelettrici a serbatoio e bacino, rifiuti solidi urbani, biomasse, impianti assimilati che utilizzano combustibili fossili, combustibili di processo o residui”, mentre nel secondo gruppo (non programmabili) si trovano “impianti di produzione idroelettrici fluenti, eolici, geotermici, fotovoltaici, biogas”.
Grazie allo sviluppo tecnologico, alcune energie rinnovabili (in particolare quella solare) possono essere microgenerate, ossia sfruttate con piccoli impianti che possono soddisfare il bisogno energetico di una singola abitazione, di un gruppo di abitazioni o di una o più imprese.